Dal 1711, ogni terza settimana di giugno, prende vita a Londra il Royal Ascot, l’evento ippico più importante al mondo! Il Royal Ascot si tiene nell’ippodromo di Windsor Great Park, che dista circa 1 ora dalla capitale inglese. Il format è sempre lo stesso, e si ripete immutato da 300 anni: per cinque giorni consecutivi, gruppi di cavalli si sfidano a turni di corse che iniziano tutti i giorni alle 14:00; ogni giorno, si esibisce la parata reale e corre il “Group One” – la corsa principale, dove è possibile assistere alle corse dei più famosi e bravi cavalli e fantini. La competizione vale la candela: il montepremi, infatti, è milionario!
Ad aprire la parata inaugurale è, come anticipato, il corteo reale della Regina, che raggiunge l’ippodromo in carrozza, e dà un tono di alta classe all’evento. Il quale, non a caso, definisce anche un dress code (gli uomini devono vestirsi in “abito da cerimonia da giorno nero o grigio con gilet e cravatta, cappello a cilindro e scarpe nere”, per le donne occorre “un copricapo dalla base di almeno 10 centimetri”).
Molto di più, che un semplice evento ippico, come è facile immaginare, il Royal Ascot di Londra è una grossa occasione di mondanità, con grossi personaggi del mondo della politica, del business internazionale, dello sport e dello spettacolo, che si ritrovano in questa grande festa tradizionale e non è difficile incontrarli sugli spalti, con un qualche stravagante cappello – di lusso, ovviamente.
Tra i personaggi presenti quest’anno c’era anche Giampaolo Lo Conte, investitore (e anche Barone) che opera nel campo del trading e dell’import-export su scala globale. “Vengo qui da diversi anni! – ci ha riferito in una intervista rilasciata nel suo studio di Londra, – mi diverto un sacco e, soprattutto, incontro sia vecchi che nuovi amici”. Lo Conte a Londra frequenta gli ambienti delle consulenze finanziarie. “Ho approfondito molto bene in questi giorni le questioni economiche europee, il “Grexit” ha generato un pò di confusione, ma gli imprenditori e gli azionisti, anche italiani, non si sono spaventati più di tanto”. E in Inghilterra? “Qui c’è un’altra aria, in particolare le opportunità di import-export sono enormi”. Non lo dice solo Giampaolo Lo Conte: stante ai numeri della Camera di Commercio di Milano elaborati su dati Istat 2013, 2014 e 2015, ogni anno tra il Regno Unito e l’Italia girano circa 31 miliardi di interscambi import-export.